Perché è fondamentale per un subacqueo proteggersi dal freddo?
La protezione dal freddo e l’adozione dei sistemi di riscaldamento più appropriati in subacquea non è solo un fatto di comfort ma di sicurezza.
In acqua la velocità di dispersione del calore è 26 volte maggiore rispetto all’aria alle medesime condizioni di temperatura. Per esempio, un uomo in acqua a 20 °C perde calore 26 volte più velocemente rispetto ad un uomo posto in una stanza alla temperatura di 20 °C. Questo dipende dalla grande capacità termica dell’acqua e quindi dalla sua capacità di sottrarre calore.
Durante l’immersione, la protezione termica è un fattore fondamentale. La sua mancanza può provocare disturbi alla nostra termoregolazione corporea. Ecco i fattori che influiscono sul vostro bilancio termico e sulla vostra sicurezza in immersione:
- Raffreddamento del corpo
- Contrazione dei vasi sanguigni
- Il raffreddamento del corpo riduce l’apporto di sangue
- L’eliminazione dei fluidi
- Il raffreddamento indebolisce i muscoli
- Il raffreddamento aumenta la frequenza respiratoria
- Ipotermia
Sott’acqua, sia il corpo che la mente del subacqueo devono rimanere sempre perfettamente efficienti. Se la sua temperatura diminuisce, il subacqueo comincia a pensare e ad agire in modo irragionevole e sconsiderato. Anche la temperatura delle mani è un problema molto importante. In situazioni di emergenza, le mani efficienti possono salvarvi la vita.
A volte, si hanno solo pochi secondi per risolvere un problema, come sganciare un moschettone o liberarci da un aggrovigliamento. E ci metterete più tempo se le vostre mani sono fredde. Il raffreddamento può portare all’ipotermia, condizione in cui il corpo non riesce più a mantenere la sua temperatura naturale. Gli effetti dell’ipotermia possono essere molto gravi.
Durante l’ipotermia si ha una diminuzione delle attività enzimatiche e si ha un’alterazione del metabolismo aerobico; infatti, l’emoglobina a basse temperature non è più in grado di rilasciare l’ossigeno ai tessuti e come conseguenza, almeno nella fase iniziale (ipotermia lieve), aumenta l’attività cardiaca ovvero aumentano i battiti cardiaci. Nella fase successiva (ipotermia moderata), si ha bradicardia e conseguente depressione dei centri respiratori.
Alle basse temperature, i vasi sanguigni si contraggono, e ciò può provocare problemi durante la decompressione. I limiti decompressivi sono calcolati per un subacqueo medio, con un fisico efficiente e non soggetto a raffreddamento. Ma la contrazione dei vasi sanguigni (vasocostrizione) rallenta la circolazione. Le bolle di gas possono provocare un’embolia. Una circolazione rallentata può a sua volta rallentare la desaturazione. E tutto ciò crea una seria minaccia per la sicurezza e la salute.
Quando il corpo si raffredda, si modifica anche la circolazione. La contrazione dei vasi sanguigni provoca una riduzione dell’apporto di sangue alle estremità. Dapprima si intorpidiscono le dita, poi il processo si estende al resto delle mani e ai piedi. Il raffreddamento del corpo in genere è più forte alla fine dell’immersione. Il flusso del sangue nelle estremità diminuisce molto. I palmi delle mani, che all’inizio dell’immersione erano ben irrorati, diventano indolenziti.
Il corpo umano riscalda di continuo i fluidi in modo da assicurare il corretto funzionamento degli organi interni.
Se il corpo si raffredda, si libera parzialmente di essi in modo ridurre il volume dei fluidi da riscaldare e ciò scatena un impulso improvviso ad urinare. Ma eliminando i fluidi il corpo inizia a disidratarsi, e anche questo fenomeno influenza la sicurezza della decompressione.
La sensazione di freddo è influenzata anche da altri fattori, come la bassa pressione del sangue, la mancanza di vitamine, l’anemia, lo stress, la fatica fisica, l’età, l’ipotiroidismo, l’esiguità del grasso corporeo e il consumo di alcol. Per tutte queste ragioni, un appropriato bilanciamento termico è fondamentale sia per il comfort che per la sicurezza del subacqueo.
Il subacqueo deve quindi valutare attentamente le condizioni nelle quali pianifica la sua immersione ed assicurarsi la necessaria protezione termica.
Questo vale ancora di più in caso di immersioni ripetute in quanto durante la rima immersione sarà soggetto a dispersione termica.
Durante la sosta di superficie potrebbe essere esposto ad ulteriori condizioni di raffreddamento a causa di basse temperature o vento. Quando si immerge nuovamente potrebbe partire da una condizione di rilevante dispersione termica alla quale si aggiungerà quella della seconda immersione.
Soprattutto per chi pianifica immersioni lunghe o durante i mesi freddi è fondamentale l’utilizzo di mute stagne che proteggono il corpo dal contato con l’acqua e permettono di coprirsi con gli indumenti o sottomuta ritenuti più idonei oltre che consentire l’utilizzo di scaldini tecnici.
Le scuole di subacquee organizzano in continuazioni corsi che insegnano a utilizzare al meglio una muta stagna: corso PADI Dry Suit (Muta Stagna)- vedi sotto il corso evidenziato.